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Le scenografie ideate da Andrea Forte e realizzate da Aurelio Colombo (Milano; 1978) in legno, metallo, seta, vetroresina, PVC, e con l’uso di fonti luminose, sono nate osservando i quadri di Walter Cremonini, presenti in Shock, in quanto specchio di sentimenti peccaminosi e reminiscenza del mito.
I dipinti di Cremonini, secondo il regista Andrea Forte, facilitano la comprensione dei vizi umani». Per rappresentare l’inganno comparirà” Il cavallo di Troia” (Acrilico su tela,1982, cm90x90): questa immagine sarà visibile anche su un pannello bidimensionale.
L’accidia verrà accompagnata da “Sermone” (Acrilico su tela, 1978); la gola si esibirà accanto al dipinto “E mangiò fin che potette e oltre” (Acrilico su tela, 1975);
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l’ira sarà complice della “Belva” (Acrilico su tela, 1978); il quadro intitolato ”Gerarchie” (Acrilico su tela, 1973) è perfetto per rappresentare la superbia.
Walter Cremonini (Milano, 1924-2007) è stato scelto dal regista non solo per il suo “realismo fantastico”, per il suo tocco surreale, ma anche per il messaggio di amore che cercava di comunicare attraverso i suoi disegni. A causa della prima guerra mondiale i primi passi di Cremonini nel campo dell’arte, i suoi primi successi, furono interrotti da spargimenti di sangue, morte e sofferenza.
Grazie a una forte dose di fantasia, e positività, la sua mente iniziò a popolarsi di personaggi fiabeschi: cavalli alati, mostri, cavalieri e dee. Alcuni disegni raffiguranti queste immagini furono trovati proprio sulle pareti di quell’appartamento dentro il
quale l’artista si nascose, vivendo segregato, quasi per un anno.
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Finita la guerra, strinse rapporti con prestigiose case editrici, per le quali iniziò a disegnare illustrazioni nei libri di infanzia. A metà degli anni ’80 cominciò a bazzicare nelle fonderie, come l’Anselmi o a Fino Mornasco, dedicandosi maggiormente alla scultura, anche se non perse di vista la pittura e l’acquaforte.
Una volta trasferitosi in Brianza riservò le sue attenzioni al restauro di antichità, alla elaborazione di affreschi, alla pittura e alle tecniche imparate in tutta la sua vita.
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